LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO E LE MISURE ORGANIZZATIVE DI PREVENZIONE
Il processo di valutazione del rischio di esplosione va effettuato caso per caso, non presentando una soluzione aprioristicamente valida. Il decreto dispone, infatti, all’art. 88-quinquies, che nell’assolvere gli obblighi stabiliti dall’articolo 4, il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:
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Probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive |
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Probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci |
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Caratteristiche dell’impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni |
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Determinare i possibili effetti prevedibili di un’esplosione |
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I rischi di esplosione sono valutati complessivamente |
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Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, e quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive. |
Le metodologie applicabili
Per la valutazione dei rischi non esistono metodologie obbligatorie da seguire, ma bisogna tener conto della complessità dell’azienda/impianto produttivo che si sta valutando. Definendo il rischio R = P x D, i fattori Probabilità (P) e Danno (D) possono essere così stimati:
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per le piccole e medie imprese (impianti semplici) si può utilizzare, la linea guida "Comunicazione della commissione relativa alla Guida di buone prassi a carattere non vincolante per l’attuazione della direttiva 1999/92/CE" del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive, oppure il modello elaborato da cinque organismi notificati (per la direttiva ATEX) "Methodology for the Risk Assessment of Unit Operations and Equipment for Use in Potentially Explosive Atmospheres" elaborata dal EU Project N: SMT4-CT97-2169;
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nelle aziende con rischi di incidente rilevante (impianti complessi) come quelle soggette al D.Lgs. 334/99 (ex DPR 175/88) si potrà ricorre ad altre metodologie statistiche, quali:
- FMEA (identificazioni degli effetti conseguenti a guasti singoli di componenti o dispositivi di sicurezza) - HAZOP (identificazioni degli effetti conseguenti a deviazioni dei parametri di processo) - FAULT TREE (combinazione di eventi che comportano un effetto indesiderato - TOP EVENT). - EVENT TREE (sequenze incidentali originate da un Top Event, in concomitanza di eventi che ne condizionano l’evoluzione)
Inoltre è necessario utilizzare le Norme UNI, CEI, EN di volta in volta applicabili e rivolgersi a personale competente con maturata esperienza nel settore.
Il Documento sulla protezione contro le esplosioni, Art. 290 - Valutazione dei rischi di esplosione, stabilisce che: "il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi":
(a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;
(b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci;
(c) caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;
(d) entità degli effetti prevedibili
Il Documento sulla protezione contro le esplosioni inoltre afferma che "i rischi di esplosione sono valutati complessivamente" e che "nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive".
In base a tali premesse, i punti cardine della valutazione del rischio sono:
- Valutazione Rischio ATEX
- Analisi dei Materiali
- Classificazione delle aree
- Realizzazione di fascicoli tecnici per la certificazione CE di prodotti o impianti a rischio ATEX acquistati, modificati o creati dal cliente.
- Valutazione modifiche Sostanziali se presenti
- Certificazione ATEX di Assiemi
- Dichiarazioni di Asseveramento per impianti precedenti al 2006
- Rilevamento dei punti critici e soluzioni a riguardo
- Assistenza nella valutazione delle strumentazioni utilizzate in ambienti EX
- Segnaletica e DPI ESD in zone ATEX
- Formazione del personale
- Modalità e Procedure di Smaltimento, Manutenzione e Pulizia
Il Documento sulla protezione contro le esplosioni continua con l'Art. 294, nel quale si afferma che "nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 290 il datore di lavoro provvede ad elaborare e a tenere aggiornato un documento, denominato: «documento sulla protezione contro le esplosioni». Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare":
- che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;
- che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi del presente titolo;
- quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all'allegato XLIX;
- quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all'allegato L;
- che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati e mantenuti in efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;
- che, ai sensi del titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l'impiego sicuro di attrezzature di lavoro.”
La struttura di un documento-tipo sulla protezione contro le esplosioni potrebbe quindi essere la seguente:
A – Premessa
B – Documento di valutazione dei rischi di esplosione
• Introduzione
• Campo di applicazione
• Criterio e metodologia di valutazione
• Fonti di informazioni utilizzate
• allegato 1: elenco delle sostanze e loro caratteristiche
• allegato 2: elenco delle sorgenti di emissione
• allegato 3: elenco delle zone
• descrizione e classificazione delle attività e dei luoghi dove sono presenti o possono essere presenti gas infiammabili;
• descrizione e classificazione delle attività e dei luoghi dove sono presenti o possono essere presenti polveri combustibili;
• schede di calcolo della classificazione del rischio esplosione
• allegato 4: valutazione dell’esposizione alle atmosfere esplosive – calcolo dell’indice di rischio per ambienti di lavoro
• allegato 5: valutazione dell’esposizione alle atmosfere esplosive – calcolo dell’indice di rischio complessivo
C – Documento riepilogativo delle misure ritenute adeguate alla prevenzione e protezione contro le esplosioni
D – Documento riepilogativo dei luoghi classificati come zone, ai quali si applicano le prescrizioni minime
E – Documentazione attestante l’idoneità di luoghi, impianti, processi, attrezzature di lavoro e dispositivi di allarme
F – Documentazione attestante l’adozione di accorgimenti per l’impiego sicuro di attrezzature di lavoro (istruzioni operative).
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Presenza di polveri combustibili o esplodenti - Base della classificazione dei luoghi pericolosi (di Gianluca Saputi, Dipartimento Omologazione e Certificazione ISPESL) |
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Monografia su elettricità statica La Monografia redatta dalla Segreteria tecnica di AVISA, intende offrire un’analisi dettagliata di questo fenomeno e fornire alcune indicazioni sulla gestione ottimale dei rischi derivanti da questo fenomeno al fine di analizzarlo in ambienti a rischio esplosione.
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